Dietro la posizione che assumiamo mentre dormiamo non c’è solo comodità: alcuni studi scientifici e psicologici dimostrano come analizzando i movimenti e le posizioni assunte inconsciamente dal corpo nello stato di trance notturna si possono intravedere sfumature della propria personalità.

Per secoli, lo studio della connessione fra mente e corpo ha portato a fondamentali scoperte su chi siamo e su come scegliamo di presentarci al mondo. Praticamente mentre dormiamo possiamo capire qualcosa di più su noi stessi. Il linguaggio del corpo in fase rem è quindi capace di inviare importanti segnali circa carattere, stato d’animo e salute delle persone.

Gli studiosi hanno quindi associato le diverse e più comuni posizioni di riposo ad altrettante tipologie di carattere.

Più della metà degli adulti dorme nella cosiddetta posizione fetale, cerca di “tornare dalla mamma” rannicchiando le ginocchia verso il petto, in cerca di rassicurazione e conforto dopo una giornata pesate. La maggior parte delle volte parliamo di donne e uomini ansiosi, ma che nella vita dimostrano il contrario, costruendosi un’immagine impavida e sicura.

Poi ci sono i “tronchi”, coloro che, quasi mummificati, dormono in linea retta sul letto. Gambe e braccia rigide, un po’ come la loro personalità inflessibile, testarda, schiva. Una variante è la posizione a “stella”, da cui traspare un animo più socievole e alla mano.

Da non dimenticare la “pancia in giù”, definita da qualcuno “a caduta libera”. Chi opta consciamente o inconsciamente per questa posizione denota un’insicurezza di fondo, la sensazione di non poter controllare tutte le variabili della propria vita. Generalmente è un finto estroverso, che ostenta coraggio e sfrontatezza, ma che lascia il suo vero sé ben nascosto e poco visibile agli altri.

Ultimi, ma non per diffusione, ci sono coloro che dormono sul fianco. Si possono dividere in due sottocategorie di posizione: la posizione “a tronco” e la posizione “del cercatore”. Entrambe presuppongono che chi le assume dorma disteso su un fianco, ma, come suggerito dal nome, la prima prevede un irrigidimento visibile del corpo, la seconda le braccia in avanti, in cerca di qualcosa. La posizione a tronco è tipicamente assunta dalle persone con un carattere estroverso ma sospettoso e, a volte, cinico nei confronti della vita. Chi invece sceglie la posizione del cercatore è comunque estroverso, ma non diffidente, anzi, quasi credulone.

E per chi dorme con il proprio partner? In questo caso l’equazione si complica ancora: oltre alle normali possiamo trovare la culla dell’innamorato, lo stile zen, l’abbraccio delle gambe e altri “intrecci” particolari.

Gli studi rivelano comunque che negli anni, l’uomo tende a cambiare più volte la posizione abituale in cui dorme. Cambio di personalità? Magari anche, ma sono sicuramente le circostanze e gli eventi della vita che influenzano il nostro modo di dormire: fumo, stress, troppo cibo o uno stato febbrile, ad esempio, possono alterare la posizione per noi più comoda e quindi più calzante al nostro carattere.

Per non parlare dell’incidenza di rete, materasso e cuscino. Consistenza, materiale, traspirabilità, freschezza sono tutti fattori che comportano una o l’altra posizione. In questo caso però non si parla solo di personalità, ma anche di salute.

E voi? In quale posizione siete soliti dormire?